Salvatore Santoddì nasce a Caltagirone (CT) nel 1978, dove vive e lavora.

Dotato di personalità poliedrica, i suoi interessi spaziano fin da bambino dalla matematica alle discipline umanistiche, mostrando precocemente una spiccata passione per la lettura, un particolare talento nel disegno realistico e una predisposizione a creare racconti per immagini.

Ritratti


Ascoltando transiti terresti

Due ma non Due


Fluttuante


L'Artista

Sin dai primi anni 2000 la sua ricerca artistica è fortemente influenzata dalle riflessioni metafisiche, in particolar modo dalla pittura di Giorgio de Chirico.
Dall’osservazione attenta delle sue opere spicca un’altra forte influenza riconducibile al gruppo Novecento con Sironi, Carrà, Morandi – oltre a Donghi, Casorati, Oppi, per citarne alcuni – assieme agli artisti della scuola di Roma che influenzano la sua ricerca formale fortemente ancorata alla figurazione. Naturalmente, forte è anche il clima post-modernista derivante dall’esperienza accademica per mezzo del professore Russo, dei fratelli Brancato.

La mente è il problema cruciale: per innovare è importante avere confidenza con la propria mente e con il suo modo di esprimersi.

Daisaku Ikeda

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