Domina ancora il tema floreale e architettonico, mentre le figure fluttuano, in un tempo sovratemporale.
L’ambiente attuale ci offre la condensazione e la stratificazione di diverse civiltà e culture ma anche luoghi sterili, inerti, uniformanti. La possibilità di volgersi al mondo interiore, archetipico e biologico consente ad un opera di “riflettere (sul)l’ambiente” naturale o artificiale. È necessario rielaborare i dati ambientali con l’immaginazione, per sprigionare energie creative che le “coercizioni sociali” tendono a reprimere, ad irreggimentare in una “visione unica”. Perciò diventa significativo costruire un ambiente d’arte come “architettura di idee, di impalpabili figurazioni” cioè una rappresentazione che vuole evocare archetipi e mondi inediti che ritornano per elevare la nostra esistenza.
In questo senso il mio è un lavoro sul tempo: in esso domina il tema floreale e architettonico, inteso come intima costruzione di un giardino mistico interiore e segreto, e le mie figure fluttuano tra architetture storiche e vedute aeree, in un tempo sovratemporale.